Lisbona è secondo il Wallpaper Design Award la best city 2017. Il perché è presto detto. Sotto la guida di architetti di fama internazionale, che rappresentano i suoi moderni ammiragli, la bella lusitana non ha perso di vista gli interventi di riqualificazione, volti a renderla ancor più luccicante agli occhi di coloro che ogni anno la visitano e che le consentono di essere sempre più un punto di riferimento per gli amanti di architettura, arte e design.
Il nuovo polo architettonico di Lisbona è il quartiere di Belém, che si affaccia sul fiume Tago. Qui, antichità e innovazione convivono perfettamente: a grandi classici in stile manuelino quali la Torre di Belém e il Mosteiro dos Jerónimos – entrambi dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco – si affianca il pionieristico MAAT, il Museo di Arte, Architettura e Tecnologia inaugurato il 5 ottobre 2016. Si tratta di un edificio-museo dalle linee sinuose che unisce arti visive, architettura e tecnologia che lambisce un’ex centrale elettrica di inizio Novecento, oggi sede del Museu da Electricidade, tra i più visitati del paese. Pur non dialogando fisicamente con essa, l’area museale progettata dall’archistar inglese Amanda Levete si colloca alla perfezione all’interno del paesaggio urbano e naturale circostante: questo è dovuto, in parte, alla copertura ondulata che richiama proprio la superficie del fiume, grazie al rivestimento composto da circa 15.000 piastrelle in calçada, la tradizionale ceramica degli azulejos. Visto dalla riva opposta, il MAAT appare come una gigantesca onda, che si innalza riflettendo le luci e i colori del Tago. Per ammirarlo in tutta la sua bellezza, visitatelo nel pomeriggio, per poi godervi sul tetto – pensato proprio per essere attraversato e vissuto come una piazza – uno dei migliori tramonti che il Portogallo sa offrire. Anche i quartieri più centrali non sono tuttavia esenti da trasformazioni. Partiamo dalla Baixa, dove nel 2009 si è trasferito il MUDE, il Museo del Design e della Moda, precedentemente situato nella cornice del Centro Cultural de Belém. Quello che una volta era il Banco Nacional Ultramarino ospita ora una curata selezione di capi di alta moda e di oggetti di design firmati da Philippe Stark, Arne Jacobsen, Charles Eames, Tom Dixon e molti altri. Ironia della sorte, “mude” in portoghese significa proprio “cambiare”: nessun altro gioco di parole potrebbe essere più azzeccato. Oh Lisbona, ma io, quanto ti amo?