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Monet a Roma fino all’11 febbraio 2018

Da domani fino all’ 11 febbraio al Complesso del Vittoriano di Roma, Ala Brasini, arriva la grande esposizione interamente dedicata al protagonista dell’impressionismo: Claude Monet. Saranno in mostra circa 60 opere, le più care all’artista e che lo stesso Monet conservava nella sua ultima, amatissima dimora di Giverny: prestiti eccezionali tutti provenienti dal Musée Marmottan Monet di Parigi che nel 2014 ha festeggiato gli 80 anni di vita e che raccoglie il nucleo più importante e numeroso delle opere del grandissimo artista francese, grazie alle donazioni dei collezionisti dell’epoca e del figlio Michel. Claude Monet è considerato il padre dell’impressionismo e grazie al pittore Eugène Boudin, il suo vero primo maestro, incominciò a dipingere en plein air. A Parigi, dove si spostò per studiare pittura, Monet conobbe Delacroix, Courbet e Pissarro, ma anche Baudelaire e Manet. Monet nel 1865 viene ammesso al Salon di Parigi con due paesaggi marini: ‘Il molo a Honfleur’ e ‘La foce della Senna a Honfleur’; nel mentre comincia a lavorare a “Le Déjeuner sur l’herbe” ispirato al dipinto di Manet, che terminerà solamente nel 1865, ormai quasi del tutto cieco. In mostra troviamo le opere più rappresentative dell’artista: l’inquietante modernità dei salici piangenti, del viale delle rose e del ponticello giapponese ma anche le monumentali ninfee e glicini, i colori evanescenti e sfumati, la campagna francese e la natura in ogni sua fase: tra i capolavori in mostra Ritratto di Michel Monet neonato (1878-79), Ninfee (1916-1919), Le Rose (1925-1926), Londra. Il Parlamento. Riflessi sul Tamigi (1905). Sotto l’egida dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano, promossa dall’Assessorato alla Crescita culturale-Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali di Roma Capitale, con il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MiBACT) e della Regione Lazio, la grande retrospettiva è prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisia in collaborazione con il Musée Marmottan Monet, ParisMonet, curata da Marianne Mathieu, storico dell’arte e vice-direttore del museo Marmottan, incaricata della Collezione Monet – dà conto dell’intero percorso artistico del maestro impressionista a partire dai primissimi lavori, le celebri caricature della fine degli anni 50 dell’800 con cui guadagnò i primi soldi e divenne quasi un personaggio nella sua città natale, Le Havre, passando per i paesaggi rurali e urbani di Londra, Parigi, Vétheuil, Pourville, e delle sue tante dimore, inclusa una parentesi in Liguria testimoniata in mostra dal dipinto del castello di Dolceacqua. All’interno della mostra sarà esposta anche la ri-materializzazione di una delle celebri Ninfee di Claude Monet, la serie di capolavori che ha per sempre cambiato il futuro della pittura e influenzato gli artisti delle generazioni successive. Nel 1958 un tragico incendio all’interno del Museum of Modern Art di New York danneggiò gravemente diverse opere, tra cui alcuni dipinti del maestro impressionista, andati perduti per sempre. Con un progetto unico e ambizioso e grazie alle più recenti tecnologie, Sky Arte HD ha riportato alla luce uno dei capolavori distrutti nel rogo, Water Lilies (1914-26), esposto per la prima volta al pubblico. L’affascinante storia dell’opera e il processo di ri-materializzazione saranno raccontati nella produzione internazionale di Sky Arte HD Il Mistero dei Capolavori Perduti.

 

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