Oliviero Toscani con “Più di 50 anni di magnifici fallimenti” sarà ospite al Museo d’Arte della città di Ravenna. Dal 14 aprile al 30 giugno 2019 sarà possibile ammirare dal vivo le foto originali che così tanto hanno inciso nell’immaginario pubblico, scatenando polemiche, sollevando tematiche fino ad allora ipocritamente ignorate e tutto grazie a un’immagine. Nessuno come Oliviero Toscani, genio provocatore che viene dalla pubblicità ma l’ha usata sia per incuriosire il consumatore di un brand che per diffondere le sue idee. Uno scatto racconta più di mille parole e quelli di Oliviero Toscani a volte sono interi volumi densi di sociologia, filosofia, antropologia. Al centro del suo lavoro di fotografo-comunicatore si pone così un messaggio etico che ha sovvertito il mondo della comunicazione. Il suo essere un così controverso innovatore lo ha trasformato in un geniale spartiacque tra mondo della pubblicità e della fotografia di moda. Dopo di lui nulla è più stato lo stesso. Se poi aggiungete una personalità sanguigna e verace che lo ha visto sempre combattere per le sue idee in ogni campo, avrete il ritratto di un genio della comunicazione postmoderna. In mostra oltre cento fotografie: dalle note campagne shock realizzate per Benetton (dal bacio tra prete e suora ai tre cuori White/Black/Yellow fino al malato morente di Aids e al corpo martoriato di una anoressica) alle raffinate foto di moda degli Anni ‘70 realizzate per Vogue, Elle, Harper’s Bazaar e, naturalmente, gli iconici ritratti a Andy Warhol, Mick Jagger, Federico Fellini, Lou Reed, Donna Jordan, Monica Bellucci, Carmelo Bene e tutti i più grandi protagonisti della cultura mondiale.
Questa di Ravenna non è una mostra celebrativa che vuole fare, o peggio, mettere un punto a una carriera, semmai un punto e virgola. Oliviero Toscani continua a guardare sempre altrove, in attesa di catturare quell’immagine che prima sorprenderà lui e quindi noi, come sempre. Regalandoci una nuova idea e un nuovo spunto di riflessione. Un modo di guardare al mondo amplificando la vista con lenti emozionali che permettono di guardare al di là della semplice e scontata natura delle cose.