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“IO SIAMO/santachiara”

Sabato 17 dicembre inaugura la mostra collettiva “IO SIAMO/santachiara”, a cura di Giusi Diana, concepita per gli spazi del Centro Salesiano Santa Chiara di Palermo, punto di riferimento regionale per i servizi di accoglienza ai migranti, che da anni opera in una realtà multietnica come quella del quartiere Albergheria. 7 sono gli artisti (di cui ben quattro i collettivi): /barbaragurrieri/group, Fare Ala, Luca Lo Coco, Nostra Signora, Linda Randazzo, Stefania Romano e Ugo in the Kitchen, chiamati a relazionarsi con la realtà del Centro e con gli ampi spazi del cortile interno e della ex falegnameria, che nel secondo dopoguerra ha visto il Centro Salesiano Santa Chiara diventare un importante laboratorio per la formazione professionale di un’intera generazione di artigiani palermitani. In mostra venti opere, tra cui alcune installazioni di grandi dimensioni, che attraversano una molteplicità di linguaggi artistici, pittura, fotografia, disegno, installazioni oggettuali, progetti di Public Art e di arte relazionale.

 

“IO SIAMO/santachiara”, aperta al pubblico fino al 19 febbraio 2012, è il primo evento di un più ampio progetto artistico e di partecipazione sociale denominato “la Falegnameria”, ideato da Riso, Museo d’Arte Contemporanea della Sicilia – e in particolare dalla coordinatrice generale del Museo, Antonella Amorelli – e realizzato con il Centro Salesiano Santa Chiara di Palermo in collaborazione con l’associazione culturale CLAC – Centro Laboratorio Arti Contemporanee. L’obiettivo è avviare una collaborazione continuativa con il museo per costruire percorsi comuni di arte, economia etica e partecipazione. Un primo esempio di questo proposito è la produzione, da parte degli artisti partecipanti a “IO SIAMO/santachiara”, di alcune edizioni speciali tratte dai lavori in mostra, che verranno poi battute alla seconda edizione dell’asta di beneficenza – a cura dell’Associazione degli Amici del Museo Riso – prevista per il 6 gennaio 2012, in favore del Centro Salesiano Santa Chiara.

 

La mostra si propone di riflettere sulle dinamiche di una possibile integrazione (sociale, politica, economica e culturale) di persone provenienti da altri paesi, sempre più presenti in Italia” – spiega Giusi Diana – “Una speciale attenzione verrà posta nei confronti della seconda generazione di immigrati, ossia i figli di questi ultimi, nati e cresciuti in Italia, a cui però secondo le leggi del nostro Paese non viene riconosciuto lo status giuridico di cittadino italiano. Il senso di estraneità, rispetto ad un contesto ostile o in tumultuoso cambiamento è un sentimento peraltro sempre più diffuso anche tra altre fasce sociali più deboli, siano esse formate dai “nuovi italiani”, ma anche da italiani giovani in cerca di occupazione, o anziani che fanno fatica a riconoscersi in un mondo in rapido cambiamento. Perdita d’identità o viceversa, ricerca di essa in un nuovo contesto sono le linee di riflessione su cui ruota questa prima mostra per il Centro Salesiano Santa Chiara, frutto dell’interazione tra artisti, operatori e fruitori del Centro, relazionandosi anche con le diverse attività e i servizi ai migranti che vi si svolgono, secondo un uso sperimentale e laboratoriale dello spazio espositivo”.

 

Con il progetto “la Falegnameria”, Riso vuole aprirsi sempre di più alla città e alla sua comunità, rinsaldare il legame con il quartiere in cui si trova e creare le premesse per una partecipazione sempre più ampia e condivisa alle proprie attività. In questo modo, Riso sviluppa ulteriormente la sua vocazione di museo “diffuso” sul territorio, teso alla creazione di una mappa di relazioni istituzionali e culturali con realtà diverse tra loro, come testimonia anche la mostra “Rinascenze”, aperta dal 28 novembre 2011 al 2 gennaio 2012 e realizzata all’interno de la Rinascente di Palermo. Questa volta la scelta di una location fuori dalla sede di Palazzo Riso è stata fatta nell’ottica di un progetto di scambio, anche produttivo oltre che culturale, tra un luogo dell’arte e un luogo della partecipazione sociale. Un modo per sperimentare nuovi modelli di intervento che superino i confini disciplinari tra arte, design e impresa sociale, affrontando direttamente il problema della sostenibilità economica. Da questa iniziativa potranno svilupparsi attività lavorative e imprenditoriali, attraverso la conversione dell’ex-falegnameria in laboratori di sartoria, di cucina, di produzione di oggetti di design con i migranti e i palermitani che abitano il quartiere, oltre alla realizzazione di interventi site specific di riqualificazione dello spazio. “la Falegnameria” sarà, sempre di più, un luogo del fare per le culture contemporanee di qualsiasi nazionalità e provenienza, un luogo di incontro e scambio tra cittadini.

 

credit image: Mariangela Insana
Info: www.palazzoriso.it; www.clac-lab.org; www.santachiara.org

 

 

 

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