Secondo la tradizione la chiesa S.S. Apostoli fu costruita nel 95 d.C., anno del martirio di San Felice, primo Vescovo della città di Nola. Ebbe funzione di basilica fino al 409 d.C. quando la sede vescovile fu trasferita a Cimitile. Non si conosce la sorte della chiesa fino alla fine dell’ XI secolo, epoca in cui essa ebbe una certa rilevanza; nel 1190 fu ricostruita per volere del Vescovo Bernardo II e nel 1370 fu elevata a Cattedrale, ritornando ad essere Nola la sede del Vescovo. Essa risultò inadatta a svolgere questo ruolo e troppo piccola, nonostante i lavori di ampliamento, e così si decise di edificare la nuova Cattedrale gotica al suo fianco. La chiesa dei SS. Apostoli fu chiusa al culto e abbandonata fino al 1585, anno in cui per il crollo della Cattedrale essa potè riassumere il suo antico ruolo, fino al 1594. Attualmente la chiesa è chiusa al culto. La chiesa, cui si accede dalla Via S. Felice, è ubicata sul fianco destro della Cattedrale cui è collegata tramite una scala marmorea. Il pavimento, sottoposto rispetto alla quota stradale, si trova alla stessa quota della Cripta di San Felice e del campanile della Cattedrale, nel luogo in cui si trovava anticamente un tempio dedicato a Giove. L’interno è a tre navate con archi a tutto sesto impostati su colonne di granito; i capitelli corinzi in stucco oggi visibili, hanno coperto quelli in marmo romanici, venuti alla luce durante i lavori di restauro; le finestre che danno luce alla navata sono originarie, mentre gli oculi che si aprivano nei muri sono stati tompagnati. In questo scenario di per sé stesso artistico, a partire dal 4 Gennaio e per tutto il mese di Gennaio è andata in scena la mostra di art exhibition intitolata “Cantiere Sogni”. La Chiesa,ormai abbandonata, è stata allestita scenograficamente per l’esposizione delle opere dei tre artisti principali partecipanti alla suddetta art exhibition: Enrica Sansone, Mario Varotto e Lydia Litto. La Sansone, pittrice e scultrice campana, ha studiato con il Maestro Franco Gracco, prestigioso pittore pompeiano e ,come ceramista, al Centro Studi d’Arte Vietrese. Enrica vanta molte “personali” come pittrice e scultrice e nel 2006 vince il concorso “Idee per un Monumento”, bandito dal Comune di Sarno per le vittime del 5 maggio 1998. Mario Varotto, pittore campano che ha portato le sue opere, dal gusto moderno e anticonformista, in giro per la Campania partecipando a diverse art exhibition. La giovanissima Lydia Litto, studentessa napoletana, che fin da bambina ha sempre amato il mondo dell’arte in ogni suo aspetto e che – supportata dai suoi genitori,in primis dalla madre, curatrice della mostra, Dott.ssa Elly De Luca- è approdata con i suoi scritti, diventate gigantografie per l’occasione, alla mostra “Cantiere Sogni”. I brani proposti dalla neoartista per l’occasione, scritti con un linguaggio ricco e accurato nonché particolarmente suggestivo, descrivono al meglio le opere che la Sansone e il Varotto hanno proposto all’incuriosito pubblico. Alla serata di inaugurazione della mostra, sono intervenuti in molti, tra questi non potevano di certo mancare il sindaco della cittadina e altri numerosi esponenti della politica locale, critici d’arte, filologi, professionisti e amanti del bello, interessati alle varie espressioni d’arte. Nel corso della sera di inaugurazione, gli ospiti della mostra hanno potuto partecipare ad un buffet con i principali cibi della tradizione napoletana, immancabile tra questi la pizza cotta nel forno a legna,che ha tanto reso famosa Napoli e il suo entroterra nel mondo, gateaux di patate, insalata caprese e stuzzichini vari, il tutto accompagnato da un ottimo “Lacryma Christi” di Mastro don Berardino.