Dopo essere stato arrestato, privato del suo studio appena inaugurato e del passaporto per aver denunciato pubblicamente la corruzione di molti funzionari statali dopo il terremoto in Sichuan e per tal motivo messo al bando dal regina della Repubblica Popolare Cinese, l’artista ribelle Ai WeiWei torna a far parlar di se. E lo fa ballando 🙂 Weiwei, con giacca nera, occhiali da sole e t-shirt rosa balla a tempo di musica insieme ad alcuni amici nel giardino di casa sua sventolando in aria un paio di manette. Il video è la parodia del cliccatissimo brano Gangnam Style, il singolo del cantante e rapper coreano di Psy che ad oggi ha avuto ben 605029088 visualizzazioni su Youtube. Incredibile. Il video di protesta è stato ovviamente censurato in Cina. Questo il tweet di Ai scritto qualche giorno fa: “In 60 anni i cinesi non hanno mai visto una scheda elettorale. Non c’è istruzione per tutti, non c’è assicurazione medica, non c’è libertà di stampa, non c’è libertà di parola, non c’è libertà di informazione, non c’è libertà di vivere e muoversi dove si vuole, non c’è magistratura indipendente, non c’è nessuno controllo sull’opinione pubblica, non ci sono sindacati indipendenti, non ci sono forze armate che appartengono alla nazione, non c’è la protezione della costituzione. Tutto quello che resta è un cavallo di fango ed erba.” La libertà è una parola in Cina frutto dell’immaginazione.