Era il novembre del 1856 quando la principessa Sissi giunse per la prima volta in Italia con il marito e la figlia Sofia; ad accoglierla non fu la folla festante cui era avvezza, ma solo l’ indifferenza e il disprezzo di un popolo avverso al regime militaristico austriaco. A partire da questo dato storico ed a testimonianza di come siano con il tempo cambiate le cose, dell’amore che oggi si nutre per la figura di Sissi nonché della chiara amicizia che oramai c’è tra la cultura italiana e quella austriaca, da qualche anno la Compagnia Nazionale di Danza Storica dedica il Gran Ballo d’Autunno proprio alla leggendaria principessa, organizzando il Gran Ballo di Sissi a Palazzo Brancaccio di Roma nelle cui sale nel tardo 800 un’altra Sissi, Elizabeth Field, moglie del Principe Brancaccio, organizzava Balli simili per i propri ospiti. E così anche quest’anno, Nino Graziano Luca ha organizzato questo ballo in collaborazione con il Baillage DIGA di Chaine des Rotisseurs : un evento d’altri tempi che ieri sera ha risvegliato un pezzo di vita fiabesca nelle incantevoli sale di Palazzo Brancaccio. La straordinaria bellezza dei costumi ottocenteschi indossati dai più di cento danzatori , la precisione filologica delle danze tratte dai manuali dei maestri di Ballo dell’epoca e la presenza di un prestigioso parterre di personalità diplomatiche, della cultura e membri della nobiltà sono stati corroborati da un ‘alchimia sensoriale’ impercettibile di cui solo chi ha avuto la fortuna di esserci ha potuto godere… Il fruscìo degli ingombranti e scenici costumi d’epoca risuonavano più della musica straussiana, mentre le narici restavano intrise di profumi forti, intensi, antichi che sembravano essere sprigionati dalle gemme e dai diademi delle dame danzanti o dalle pipe degli accompagnatori che fumano nel suggestivo giardino del Palazzo. Gli ingressi trionfanti di Sissi e Franz , l’ambasciatore d’Austria in Italia Berlakovits e Claudia Andreatti, la grande voce del soprano Ulyana Kinash, il Vin d’Honneur e le prelibatezze dolciarie hanno reso la serata intensa e piacevole, concedendo ad ognuno di noi, che indossasse un abito 800esco o meno, di far parte di un pezzo di storia da cui cancellare guerre e casi diplomatici, lasciando solo l’attesa di un ballo, ancora.