Amore per la moda, devozione per il tessuto, passione per la modernità nascosta nel retrò: sono le caratteristiche che colpiscono subito, osservando l’originale piccola collezione che Caterina Gatta ha realizzato per l’evento romano “Gli artigiani della moda entrano nelle gallerie d’arte contemporanea”, organizzato per la settimana dell’Ata Moda. La giovane designer è una delle cinque che, l’8 Luglio 2011, ha presentato i suoi pezzi unici in un percorso espositivo tra le gallerie del Ghetto, nell’ambito del progetto “A.I. Artisanal Intelligence”, voluto da AltaRoma per promuovere la creatività italiana, dare risalto alla nuova artigianalità, creare un archivio degli stilisti-artigiani. Caterina, 28 anni, laureata e specializzata in Scienza della Moda e del Costume dell’Università La Sapienza, ha iniziato a sviluppare il suo progetto nel 2008, presentando la prima pre-collezione a un gruppo di giornalisti, proprio in occasione dell’AltaModa di Roma. La sua prima collezione ha debuttato alla Soho House di New York nel maggio 2009. Dopo essere stata notata da Vogue Italia, che l’ha inserita tra i giovani talenti, ha esposto una selezione di capi mostra-evento di vogue a Palazzo Morando, lo scorso febbraio, durante la settimana della moda milanese. Caterina Gatta segue un suo percorso originale che parte dall’idea di utilizzare stoffe vintage di stilisti famosi, in un trionfo di stampe fantasia, spesso su seta. Dall’amore per questi tessuti, che la designer ricerca con pazienza e passione, nascono abiti modernissimi che parlano il nuovo linguaggio della demi-couture giovanile. Ogni capo è confezionato rigorosamente a mano, con un taglio che fa risaltare la vena creativa insita nel tessuto, quella vena tipicamente italiana che sembra essersi esaurita proprio tra le nuove generazioni di stilisti.