All’interno dei locali adiacenti la cripta sotto il Duomo di Siena, potrete ammirare, sino al 31 ottobre, la Madonna del latte di Ambrogio Lorenzetti. L’esposizione della meravigliosa tempera su tavola (proveniente dal Museo Diocesano di Arte Sacra di Siena) è stata prorogata per permettere anche al pubblico internazionale di godere di questo capolavoro della pittura italiana ed europea del Trecento. Ambrogio Lorenzetti è uno dei massimi rappresentanti della scuola senese e questa sua opera rappresenta uno dei più fulgidi esempi di galactotrofusa. L’opera di Lorenzetti rompe con la tradizione iconografica bizantina: la Madonna non è rappresentata frontalmente ma rivolta verso suo figlio mentre gli occhi di Gesù bambino scrutano lo spettatore. Quella del Lorenzetti è una Madonna rappresentata a seno scoperto; più madre e meno vergine, più umana e meno divina. L’allestimento è stato realizzato negli spazi suddetti con il supporto di pannelli, video e touchscreen. In occasione della proroga è stato creato un percorso all’interno del Complesso monumentale del Duomo (Museo e Cattedrale) al fine di illustrare la tematica della Madonna del Latte. La mostra offre inoltre la possibilità di estendersi con il percorso Viae, dedicato alla Vergine Maria. L’itinerario comprende, oltre alla Cattedrale, la Collegiata di Provenzano e la Basilica di Santa Maria dei Servi. L’evento, fortemente voluto dall’Opera della Metropolitana di Siena, è organizzato da Opera-Civita group. Un’opera che ammalia da secoli; la Madonna del latte non ha subito aberranti censure/modifiche (spesso apportate nel periodo della Controriforma ad opere ritenute “immorali”, “volgari” o comunque “scandalose”). Il seno di Maria è scoperto, l’aura di umanità che Lorenzetti ha donato a questa madre e al suo bambino è forte, come forti sono le mani di Maria che sorreggono il figlio di Dio.