Giovedì 13 aprile il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inaugurato, alla presenza di Ana Pastor Julián Presidente della Camera dei Deputati di Spagna, la mostra “Da Caravaggio a Bernini. Capolavori del Seicento italiano nelle Collezioni Reali di Spagna”. L’esposizione – una co-organizzazione italo-spagnola – presenta per la prima volta in Italia, coerentemente organizzate in una mostra, 60 opere di Patrimonio Nacional, l’istituzione pubblica che tutela e valorizza il patrimonio artistico nella disponibilità della Corona. La mostra, a cura di Gonzalo Redín Michaus e visitabile fino al 30 luglio, riflette attraverso una straordinaria selezione di capolavori artistici gli strettissimi legami politici e culturali intercorsi tra i due Paesi nel XVII secolo, periodo in cui il collezionismo spagnolo di arte italiana rilancia la tradizione iniziata nel Cinquecento con Carlo V. Attraverso l’intermediazione di alti dignitari e il collezionismo diretto di Ambasciatori e Viceré, l’importazione di opere italiane in Spagna e il loro graduale confluire nelle Collezioni Reali contribuiscono a generare la nascita di un gusto e di una scuola nazionale che, con Diego Velázquez, conquisterà vette assolute della Storia dell’Arte europea. In questo assetto le figure di Caravaggio e di Bernini rappresentano i cardini su cui si sviluppano rispettivamente la prima e la seconda metà del secolo, tra Naturalismo, Classicismo e Barocco.
Simbolo di questo scambio, sono due tra i capolavori in mostra: la Salomè con la testa del Battista di Caravaggio (Madrid, Palacio Real), di cui il recente restauro ha rivelato l’eccezionale qualità pittorica, e La tunica di Giuseppe di Diego Velázquez, dall’Escorial. Quest’ultima è una tela di grandi dimensioni realizzata dall’artista subito dopo il suo primo viaggio in Italia, tra il 1629 e il 1630, e dimostra le influenze ricevute dall’incontro con l’arte classica e la pittura italiana moderna: è uno dei massimi raggiungimenti della sua produzione, mentre il trionfo come ritrattista alla corte pontificia avverrà durante il suo secondo viaggio italiano, tra il 1649-1650. “É una mostra di straordinaria importanza che consente di apprezzare anche in Italia i sorprendenti restauri di capolavori come La Tunica di Giuseppe di Velázquez e Salomè con la testa del Battista di Caravaggio. Ringrazio il Gruppo Abertis, protagonista di duraturi investimenti nel nostro Paese e che ha colto l’importanza della mostra, rendendone così possibile la versione italiana” afferma il Presidente di Ales arte lavoro e servizi S.p.A. Mario De Simoni.