Conoscere la propria Terra. Per amarne le rughe, i segni del passato, le tracce che l’hanno resa così com’è oggi: fiera, bistrattata o abbandonata alla sua storia. Ma conoscere implica fatica: la storia, quando appartiene ai manuali, sa di pedanteria, anacronismo, vecchiume… così Raffaele Abbate ha scelto di rimuginare la poesia della sua terra di ieri in una trama da fiction, corroborandola con un apparato dettagliato di documenti, foto, mappe, orari ferroviari e quant’altro che permettano di conoscere il suo universo. Questo universo è quello di Frattamaggiore (Na) dagli inizi del 1900 a metà del secolo: tra queste coordinate spazio temporali si levano le voci e i volti di una famiglia di canapieri che nelle 200 pagine del libro convivono con il protagonismo di uno sciame di tecnicismi appartenenti al campo semantico della Canapa: mannelle di canapa, maciullatori e pannatoi restano e non stridono con passioni d’archivio, volontà di padrone e amore materno. La crudeltà fonica di tali tecnicismi è neutralizzata da un ritmo evocativo e calzante che non abbandona mai l’autore, come se Abbate scrivesse non su carta o tastiera, ma sulla sua pelle, vagando invisibile nella pagina strappata di una microstoria e appuntando su braccia, spalle, mani e occhi i ricordi nitidi di oggetti e figure umane che appartengono all’eredità del prezioso oro verde.
Sono le due di notte, la sirena, al culmine del fumaiolo di mattoni rossi, lancia il suo acuto suono di richiamo per il turno di notte delle pettinatrici. Rispondono, quasi fosse un’eco, le sirene degli altri stabilimenti, ognuna con una tonalità diversa.
Così comincia Canapa. Un orario preciso, un suono preciso, un luogo preciso diventano quasi indefiniti nel sogno di un mondo che non c’è più: e poi può succedere che le due di notte diventino semplicemente una notte fonda piena di attesa, che la sirena diventi uno strano strumento magico di richiamo, le pettinatrici splendide Muse con occhi mesti e il fumaiolo di mattoni rossi un camino sui generis dove nascono e bruciano poesie. E’ questo il mistero irresistibile di ‘Canapa’: ogni singolo elemento risponde a un’emozione diversa, ‘quasi fosse un’eco’ di cuori perduti nella Storia/storia.
Edizioni Melagrana