In un mondo dominato dall’androginia, quando cammino per strada non riesco a trovare una donna, nemmeno nei luoghi più belli di Roma. Non sto parlando di sesso femminile, naturalmente, piuttosto di femminilità.
Dove sono finite, mi chiedo…Vedo solo i ragazzi/e, il confine è molto labile. Parlano come maschi, si vestono come maschi e non sono nemmeno eredi di quel femminismo che le loro mamme fecero proprio con le barricate nel Sessantotto, bruciando in piazza i reggiseni per sentirsi libere di vestirsi come volevano. Queste ragazze non scelgono. Si adeguano passivamente alla moda, per inerzia o per non essere emarginate dal gruppo cui appartengono. Durante l’adolescenza si ha un bisogno disperato di essere accettati, ma questo non significa rinunciare a ciò che si è veramente, anche perché i maschi da cui vogliono essere accettate e a cui si rifanno nelle parole, nel look, nella gestualità e anche nella disinibita sessualità, sono di una fragilità sconcertante.
Piccoli bulletti in gruppo, ma se li prendi singolarmente non hanno niente del cromosoma X di cui sarebbero per natura portatori.
Nessuno chiede a queste ragazze di regredire agli anni Cinquanta indossando gonne a ruota e vestitini, perché la femminilità non è un look, è un modo d’essere, un attitude. Significa avere rispetto per se stesse, focalizzare i propri obiettivi di donna, non lasciarsi andare alla corrente, ma nuotare con forza verso la direzione che si è scelta perché spesso le scelte che si fanno da adolescenti ti condizionano per il resto della vita.
Immagino che tra di loro c’è chi vorrebbe ostentare un dettaglio più femminile, ma teme che il gruppo le escluda dalla sua cerchia. Così preferiscono rinunciare a se stesse, senza sapere di starlo già facendo. Perchè l’indossare jeans e tshirt tutte uguali, come fossero divise, le rende già solo e soltanto delle gocce in mezzo al mare.
Quindi, a chi vuole recuperare il proprio cromosoma X sepolto da anni di androginia selvaggia consiglio di ignorare le star del cinema e della musica. Seguite da stylist che le vestono anche per andare a fare la spesa (!),non creano più la moda come le vere fashion icon di un tempo, ma seguono solo le mode.
Eppure basta poco. Il primo passo è conoscere il proprio corpo e giocare con la moda, non con le tendenze, esaltando i punti forti e dissimulando, laddove possibile, quelli deboli. Al bando scollature volgari, abiti stile velina, nail art da shampiste, trucchi vistosi degni di un trans…
D’altronde, non è nemmeno colpa loro. Pensate alle loro madri…ma questa è un’altra storia.