La Street Artist Laika, dopo il manifesto su Daniele De Rossi, ha realizzato una nuova opera, questa volta su personaggi del mondo della politica e dello spettacolo. Dalla sindaca di Roma Virginia Raggi che “AMA Roma“, al cantante Lorenzo Jovanotti che con il “volontariato rende liberi”; dal Ministro Matteo Salvini in versione “Baywatch” al “doppio taglio” del leader nordcoreano Kim Jong Un.
L’opera, realizzata sul muro del mercato Vittoria nel quartiere romano di Prati in via Sabotino, è composta da otto manifesti e un testo introduttivo. Di seguito la trascrizione integrale: “Nell’era dell’inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario”; ma lo sono anche la bugia, la finzione e lo sberleffo, aggiungo io.
Se è vero che leggere i volti della gente è sempre più difficile, offuscati come sono dalle migliaia di maschere e filtri che usiamo per nascondere la realtà, allora può essere rivoluzionario distorcere quegli stessi filtri fino a capovolgerli, a renderli grotteschi e non-sense e, quindi, straordinariamente veri.
NO EYEZ ON ME è una mostra/mosaico attraverso la quale voglio ribaltare il concetto di inganno fino a renderlo l’unica cosa della quale ci si possa fidare. In un mondo in cui tutti mentono, voglio dire la verità attraverso il suo contrario, far diventare trasparenti 8 personaggi, scrivendogli sul volto le loro bugie e quelle del nostro mondo, riportando ad una dimensione ironica i grandi temi d’attualità, non per sminuirne l’importanza ma per spersonalizzarli e renderli universali.
Ogni viso è accompagnato da una didascalia chiaramente assurda, distopica, ma comunque non troppo lontana dalla realtà.
C’è una critica ad alcuni dei volti, non è difficile capire quali, mentre altri sono solo il veicolo per un messaggio da comunicare.
Quindi Greta Thumberg canta “life in plastic is fantastic” contro chi denuncia il problema dell’inquinamento e non fa nulla per porvi rimedio, o il dottor House diventa un antivaccinista, per prendere in giro le presunte tesi scientifiche dei no vax.
Nel mosaico strizzo anche un occhio alla cultura trash, mettendo nella stessa opera, per esempio, Donald Trump e Pamela Prati, perché uno non è migliore o intrinsecamente più importante dell’altra: fanno tutti parte dello stesso mondo disperato, artificiale e bugiardo.
Penso a NO EYEZ ON ME come a qualcosa che faccia riflettere e, in qualche modo, divertire, a una ricerca dell’ironia nei nostri guai. Per me questo mosaico è una risata amara che serve a seppellire il vuoto che siamo diventati.”
Se siete in giro in Prati, io un giro me lo farei a vedere #Laika.