David Bowie vive ancora. Quell’alieno caduto sulla Terra, come accaduto nel film “L’uomo che cadde sulla terra”, diretto da Nicolas Roeg nel 1976, ci guarda dallo spazio, e sprigiona ancora forza e vita attraverso la sua musica e la sua poesia. “Sebbene sia lontano più di centomila miglia, mi sento molto tranquillo, e penso che la mia astronave sappia dove andare. Dite a mia moglie che la amo tanto, lei lo sa”. Queste parole sono tratte da “Space Oddity”, uno dei capolavori di David Bowie, pubblicata nel luglio del 1969. Il brano racconta di un astronauta che sta per avvicinarsi alla luna e che, durante la famosa passeggiata spaziale, si trova spaesato, ma sereno, di fronte all’immensità che ha di fronte. Questa canzone fu pubblicata sulla scia degli avvenimenti che stavano accadendo in quel periodo: non solo il primo uomo sulla luna, ma anche l’uscita del film “2001: Odissea nello spazio” di Stanley Kubrick.“Far above the moon”, da un’idea di Pietro Galluzzi, è il nome della nuova mostra di Galleria SpazioCima, sita in via Ombrone 9 (Roma), che inaugurerà oggi e proseguirà sino a venerdì 21 giugno. Presenta l’inaugurazione l’attrice/scrittrice Alessandra Izzo. La collettiva, organizzata da Roberta Cima e Pietro Galluzzi, è ad ingresso libero, da lunedì a venerdì dalle 15 alle 19. Circa trenta le opere e le installazioni in esposizione, di vari formati. Una mostra incentrata proprio sul rapporto tra il cantante e lo spazio, che in varie occasioni è stato approfondito. Questi gli artisti che espongono, con le loro opere e con i loro stili: Gabriella Annik, Nino Attinà, Elvira Carrasco, Cristina Davoli, Daniela Durisotto, Francesco Elelino & Rakele Tombini, Yasmine Elgamal, Mokodu Fall, Adriana Farina, Marco Giacobbe, Dante Gurrieri, Giusy Lauriola, Barbara Lo Faro, Valentina Lo Faro, Paola Lomuscio, Chiara Montenero, Massimo Perna, Tuono Pettinato, Valerio Prugnola, Eugenio Rattà, Giulia Sargenti, Giovanni Sechi, Asije Shahinas, Cristina Taverna, Antonella Torquati, Cetti Tumminia.