Scroll to top
Fashion in Town | 2023©

È solo un inizio. 1968: a Roma una mostra celebra il 50° anniversario del ’68

È il preludio. Così comincia il 50° anniversario del ’68, nella ripresa del gesto di rottura radicale che si è abbattuto sulle società occidentali e che non ha lasciato indenne il mondo dell’arte. Comincia con la mostra È solo un inizio. 1968 (3 ottobre 2017 – 14 gennaio 2018) alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, la prima in Italia dedicata al ’68 e ai suoi intrecci con i movimenti e i fermenti artistici che lo annunciano, gli corrono paralleli e lo prolungano. Il titolo della mostra, a cura di Ester Coen è un invito a guardare ai processi, al divenire, all’apertura di quanto inizia e mai più smetterà di iniziare, sempre di nuovo, dal ’68 in poi. L’arte, la democrazia, la vita, niente sarà più uguale dopo di allora, eppure niente sarà mai una conquista sicura. Del ’68 non ci restano la sua storia, le sue sconfitte, le sue vittorie, ma un monito che diventa elogio dell’incompiuto: Ce n’est qu’un début. Di questo inizio, che ignora volutamente gli esiti e tiene sotto traccia la frase di Gilles Deleuze «Lo abbiamo sempre saputo che sarebbe finita male», la mostra della Galleria Nazionale racconta il cortocircuito tra arte, politica, creatività. Non solo e non tanto perché lo spirito di rivolta del ’68 si estende anche al mondo dell’arte, ma perché l’arte ha un modo suo di creare quello stesso desiderio di inizio che col ’68 si trova a condividere: col minimalismo, il concettuale, l’arte povera, la land art, le numerose correnti che in quegli anni emergono fulminee e si propagano, pur nella diversità di metodi e progettualità. Insieme a un rinnovamento radicale del pensiero e delle arti della vita espresse con il design e la moda. Le correnti artistiche finiranno riordinate nella storia dell’arte. I movimenti politici nella storia degli sconfitti. La mostra È solo un inizio. 1968 non giudica i fini e non si esprime sull’adeguatezza dei mezzi. Racconta “ciò che comincia” con le opere di tantissimi artisti. Evento d’eccezione l’appuntamento di domani, lunedì 2 ottobre. Caterpillar, il programma cult di Rai Radio2, si trasferisce alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma per una puntata speciale in occasione dell’inaugurazione della grande mostra italiana. Nell’ambito della partnership tra la Galleria Nazionale e Radio2, dalle 18.30 tutti gli ascoltatori di Caterpillar potranno seguire l’inaugurazione della mostra attraverso le voci dei conduttori Massimo Cirri, Sara Zambotti e Paolo Labati, che li accompagneranno nel cortocircuito avvenuto nel 1968 tra arte, politica e creatività. Sarà un’anteprima, in diretta su Radio2, con ospiti prestigiosi, tra gli altri Lidia Ravera, Franco Taviani, Gino Castaldo e Paolo Ramundo, grandi protagonisti dell’epoca e, naturalmente, con tutti gli ascoltatori che vorranno prenderne parte, per un gioco di ambientazione temporale. Non saremo più nel 2017, ma nel 2 ottobre 1967, per raccontare chi erano i protagonisti dell’epoca e come il ’68 ha cambiato le loro vite. A parlare ci saranno anche le nuove generazioni, quelle dei figli di chi il ’68 l’ha vissuto in prima persona. A seguire dj set di Raffaele Costantino, che presenterà un excursus musicale dal 1968 al 2017: un remix in diretta di alcuni dei brani più celebri del ’68, scomposti e ri-contestualizzati ai giorni nostri. Costantino ci darà la sua personale interpretazione di come i brani avrebbero potuto prendere forma se prodotti oggi.

 

Related posts