Assistere al debutto di un designer è di per sé emozionante, ma organizzare il debutto dalla A alla Z, beh ha il suo perché. Sono stata felice di aver preso parte ad Eléctric Dépandance del brand Gentile Catone, evento di lancio inserito nel calendario In Town di AltaRoma perché mi sono alimentata del loro innocente entusiasmo nell’entrare nel “magico mondo della moda”. Classe 1989, da sempre cultori dell’arte e amanti del bello, coppia non solo nel lavoro, Francesco Gentile e Chiara Catone decidono di fare della ricerca estetica la costante della propria vita. La collezione del giovanissimo duo pescarese racconta di suggestioni mai provate, di esistenze schive e riservate che prendono forma in capi senza tempo. Un piccolo universo fatto di dejavù rutilanti, di amuleti dell’anima, di utopie crepuscolari che si intrecciano ad effervescenze moderne per definire una nuova idea di femminilità. La loro identità stilistica è l’innesto dinamico di studi, esperienze, incontri e scambi affrontati e maturati insieme; un crogiolo di fascinazioni passate e visioni futuristiche che si fondono in capi di un’eleganza fresca e raffinata. Di indole nostalgica, profondamente innamorati della bellezza del passato e nello stesso tempo attratti dalle versatili opportunità del futuro, sperimentano interessanti combinazioni che nascono dal contrasto e dalla fusione dei due mondi. Ispirazioni tratte da dettagli fuori dalla caoticità quotidiana, da sensazioni di viaggi e da “corrispondenze”, per dirla alla Baudelaire, unite a richiami, memorie ed oggetti della storia dell’uomo.
Per la collezione FW 2018/2019 stampe in raso di seta, duchesse, shantung e twill dipinti a mano, velluti, cachemire e le più pregiate lane compongono curiosités nostalgiche e insieme frizzanti che entrano nel fascinoso giardino esotico delle colonie orientali. La qualità dei tessuti e la pregevolezza delle rifiniture sartoriali per abiti che rimangono per sempre nell’armadio di una donna, ecosostenibili grazia all’utilizzo di tessuti naturali, pregiati e cruelty-free come la seta e la lana e il cachemire, avvalendosi di manodopera qualificata, competente e tutelata. Tutto nel segno del più rigoroso Made in Italy.
Atmosfere ricercate e sofisticate alla David Lynch per raccontare quattro donne misteriose ed eleganti, enigmatiche e raffinate. Costruzione perfomativa a cura di Rossano Giuppa, il mio super amico amante della danza e della poesia. Un coreografo del bello insomma!