A bordo della sua Bugatti verde, libera di essere “divina”. E’ il tributo a Tamara De Lempicka quello della stilista Giada Curti per la nuova Collezione Autunno/Inverno 2011/12. E’ un omaggio alla Capitale, poiché per la sfilata inserita nel calendario ufficiale di Altaroma è stata scelta la romantica scala barocca di Rampa Mignanelli, sulla quale si affaccia l’Atelier Giada Curti, recentemente inaugurato.
“Mi piaceva uscire la sera e avere un bell’uomo al mio fianco” – affermava la Lempicka – “che mi diceva quanto ero bella e quanto grande era la mia arte“. La stilista romana rievoca l’affascinante premiere dame degli anni ’30 dallo sguardo altezzoso chepersonifica una femminilità d’avanguardia, apolide protagonista della mondanità, erotica e spirituale al contempo, enigmatica fino al punto di sembrare ambigua, modello irraggiungibile di bellezza e aristocrazia. Sfila una collezione ispirata dalla visita alla grande esposizione delle opere della “pittrice del moderno” presso il Museo del Vittoriano.
Giada Curti re-inventa, così, lo stile Art Decò per il corpo femminile: plasma satin, douchesse e organza in technicolor nelle nuance del verde salvia, marrone cacao e del caldo viola alessandrite. Venti abiti da grande soirée con sovrapposizioni di tulle ricamati con pizzi francesi, intarsi di crine e rouche, drappeggi couture, nuovi volumi, tagli diversi per silhouette sofisticate dalle trasparenze seducenti. Charme provocatorio grazie a décolleté che inquadrano il viso, imponenti panneggi in tulle che danno l’illusione di un corpo fluttuante. Predomina il nero – lucido e opaco – elegante, superbo, impreziosito da ricami in swarovski e pietre dure. Una collezione autunno/inverno per moderne regine dalle labbra rosso profondo come le donne amate dallastravagante protagonista della mondanità europea, interpreti di un glamour algido e perfetto, incontaminate dalla realtà, quasi irraggiungibili.
Quasi prossima ad una seconda emancipazione femminile, la sposa di Giada Curti manifesta la voglia d’indipendenza e il rifiuto di ogni cliché, ma recupera la tradizione del pizzo bianco avorio. “La moda è donna, sempre” – conclude la stilista – “Non teme pregiudizi, nè può essere vittima di allusioni equivoche. E’ portavoce di libera femminilità“.
Credit image: Raluca Mocrei@Fashion in Town