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Giovanni Boldini in mostra al Complesso del Vittoriano

In questi giorni a Roma fino al 16 luglio, presso il Complesso del Vittoriano Ala Brasini, sarà possibile vedere la mostra dedicata a Giovanni Boldini che si presenta come una delle più ricche e spettacolari esposizioni  antologiche degli ultimi decenni, con oltre 150 opere rappresentative della produzione di Boldini e dei più importanti artisti del suo tempo. Il fascino femminile, gli abiti sontuosi e fruscianti, la Belle Époque, i salotti, l’attimo fuggente: è il travolgente mondo di Giovanni Boldini, genio della pittura che più di ogni altro ha saputo restituire le atmosfere rarefatte di un’epoca straordinaria. Le opere – tra cui le celebri La tenda rossa (1904), Signora che legge (1875), Ritratto di signora in bianco(1889), Signora bruna in abito da sera (1892 ca.), Ritratto di Madame G. Blumenthal (1896) – provengono dai principali musei internazionali quali il  Musée d’Orsay di Parigi, l’Alte Nationalgalerie diBerlino, il Musée des Beaux-Arts di Marsiglia, gli Uffizi di Firenze, il  Museo Giovanni Boldini di Ferrara e da prestigiose collezioni private difficilmente accessibili. In mostra anche  30 opere di artisti contemporanei a Boldini, quali  Cristiano Banti, Vittorio Matteo Corcos,Giuseppe De Nittis, Antonio de La Gandara e Paul-César Helleu
Ospite d’eccezione al Vittoriano anche il capolavoro simbolo della Belle Époque: la grande tela dedicata a Donna Franca Florio realizzata tra il 1901 ed il 1924. Nel 1901 Ignazio Florio, erede di una delle più importanti famiglie imprenditoriali siciliane, affida a Boldini il compito di ritrarre sua moglie Franca, donna di singolare fascino e bellezza, chiamata “Donna Franca, la Regina di Sicilia” e definita da D’Annunzio “L’unica. Una creatura che svela in ogni suo movimento un ritmodivino”. Boldini si reca a Palermo ed esegue il ritratto, che però non piace a Ignazio: lo giudica troppo sensuale e provocatorio, il vestito troppo scollato e decide quindi di non pagare il lavoro. Boldini si rimette all’opera eseguendo una seconda versione del dipinto, che questa volta piace a Don Ignazio. L’opera è presentata alla Biennale di Venezia nel 1903 ma nel tempo se ne perdono le tracce. A distanza di anni Boldini, su richiesta della stessa Donna Franca, riprende la prima versione del ritratto, conservata da sempre nel suo atelier, realizzando il dipinto nella sua forma definitiva, quella nota a tutti. Tra il 1927 e il 1928, il quadro, in seguito alla rovina finanziaria della famiglia Florio, viene comprato dal Barone Maurice de Rothschild; dal 2006 fu esposto a Villa Igiea a Palermo. Destinata a far parlare di sé, oggi l’opera è coinvolta nella procedura giudiziaria che interessa il Gruppo Acqua Marcia (Francesco Bellavista Caltagirone) ed è eccezionalmente prestata alla mostra del Vittoriano  messa all’asta potrebbe dunque trattarsi, se il dipinto finisse in mani private, di una delle ultime occasioni per ammirare il ritratto di Donna Franca.

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