L’amore, i rapporti e le relazioni nell’epoca moderna. L’universo femminile e maschile a confronto con i propri mondi, il proprio modo di pensare ed agire, a volte molto spesso così inconciliabile e complesso. Giorgia Wurth, talentuosa attrice, ci propone la sua ultima fatica letteraria dal titolo: “Io, lui e altri effetti collaterali”. Il romanzo, auto- pubblicato dalla stessa scrittrice, nasce dopo i due libri “Tutta da rifare” (2010) e “L’accarezzatrice” (2014). Entrambi i volumi hanno riscosso un grande successo di pubblico e di critica. Nel suo nuovo libro la Wurth ci propone come protagonista Vera, una simpatica quarantenne con un vissuto molto doloroso: la perdita della madre in tenera età e poi quella del padre, sua guida e punto di riferimento a causa di un tumore. Vera si ritrova così, dopo una serie di delusioni sentimentali, legata ad Alberto, l’uomo con il quale vorrebbe costruire una famiglia. Nel giorno del suo compleanno però scopre un’amara realtà: Alberto non è l’uomo ideale che lei aveva immaginato, aspetta infatti un figlio dalla sua giovane amante. Vera crolla, tutto il suo mondo improvvisamente viene distrutto, ma qualcosa poi la farà risalire pian piano dal tunnel della disperazione. Un romanzo tutto da leggere, con uno stile fluido, che rispecchia anche lo stato d’animo della Wurth. C’è molto infatti di Giorgia nel libro, le sue sofferenze, le sue speranze ed i suoi dolori, ed è facile immedesimarsi in Vera e nelle sue difficoltà, nei suoi drammi quotidiani. L’universo femminile e maschile viene citato e messo a confronto: ne derivano dei comportamenti, degli stili e dei modi di fare opposti e quasi sempre inconciliabili fra loro. Appaiono due mondi paralleli, connessi fra di loro, ma quasi sempre in conflitto, si delineano nelle pagine le inquietudini moderne e le frustrazioni dei nostri giorni.Traspare anche molta ilarità e a volte leggerezza, perché in fondo così andrebbero vissuto i rapporti e le relazioni fra uomo e donna. Recita così un estratto dal libro: “Femmine e maschi sono due universi profondamente differenti, complementari a volte, ma di solito incompatibili. Noi diciamo “no”, loro capiscono “si”. E spesso hanno ragione. Noi pensiamo e facciamo venti cose contemporaneamente, senza concludere nulla, loro pensano e ne fanno massimo una, ma la portano a termine. Noi giochiamo in singolo, loro fanno squadra. Noi mangiamo quello che non ci fa ingrassare, loro quello che gli piace. Noi ricordiamo le cose anche dopo anni, loro dopo un minuto hanno già dimenticato tutto.”