Serena Scionti racconta attraverso questa mostra fotografica la storia degli “Spinati”. Con approccio antropologico si immerge nel mondo di questi penitenti fedeli, per assaporarne il pathos della processione verso la chiesa contenente l’effige di San Rocco di Montellier protettore dei pellegrini e degli appestati.
L’antico rito degli Spinati che, precede la processione in onore di San Rocco, come voto penitenziale, rivive ogni anno nelle strade di Palmi. La città è meta di migliaia di pellegrini provenienti da ogni angolo della Piana di Gioia Tauro e non solo. La gran parte giunge per seguire la grandiosa processione dietro alla statua di San Rocco; qualche centinaio di essi, invece, viene dal grande Santo per rispettare un voto o per implorare una grazia.
Gli Spinati, sono donne e uomini, ragazzi, giovani, anziani, che seguono la processione con una corona o un mantello di arbusti spinosi che cingono il capo o il corpo intero e a piedi nudi seguono la statua del Santo, portata da ventiquattro giovani, i quali, si tramandano il privilegio per eredità.
Con il passare delle ore, le spine lacerano la pelle e il sangue scende a rivoli. Le spine per chiedere una grazia, o come ringraziamento per una ricevuta, in una sorta di ancora vivo autodafé.