“Il Mediterraneo e’ il luogo del pensiero, li l’acqua diventa forma e l’arte si inerpica, sulle vette dell’umanità. La testa partorisce Dei, e le idee diventano emozione e formule di trans avanguardia, rivoluzionaria e retrospettiva insieme. Guerrieri ecologici brandiscono l’anima di una natura umana ecologicamente innamorata. Questo e’ Howtan”. Maria Rita Parsi
Con la mostra H³, l’artista Howtan Re ha sfidato se stesso, ribellandosi ai limiti fisici imposti dalla stessa forma d’arte che lo ha portato al successo: la fotografia. Dopo il successo, infatti, della mostra di Howtan Re, “H3 heads”, al Royal Exhibition Building e all’Istituto Italiano di Cultura di Melbourne lo scorso agosto, la mostra di teste inedite realizzate per l’Australia viene presentata in Italia presso lo studio/atelier dell’artista, Howtan Space a Roma. H³ come Howtan³, come superamento della bidimensionalità prescritta dalla pellicola fotografica in favore di una tridimensionalità che materializza un pensiero, dà sostanza ad una suggestione, concretizza una visione. H³ come Howtan Head Hunter, non il classico cacciatore di teste, ma un cacciatore di emozioni, pensieri, personalità, momenti, messi a fuoco attraverso l’obiettivo sensibile della propria immaginazione e congelati in creazioni che rappresentano veri e propri scatti di una realtà astratta, o forse solo nascosta, che l’artista è in grado di percepire. Teste che diventano luoghi di sintesi in cui viene superata la dicotomia classica che contrappone ragione e sentimento, razionalità ed impulso, cervello e cuore. Luoghi in cui il pensiero e l’emozione prendono forma. Howtan grazie ad un linguaggio visivo ed immediato ci rivela una realtà invisibile, percettibile solo allo sguardo attento di chi è capace di “fotografare” ed imprimere nella materia momenti di bellezza e verità. H³ è al tempo stesso celebrazione e negazione del concetto di personalità: i visi perdono i propri tratti somatici, diventano irriconoscibili, le idee diventano protagoniste. Sculture realizzare a partire da materiali dismessi e riciclati a testimonianza dell’interesse e del sostegno alla causa ecologista che l’artista già da anni appoggia e sviluppa in ogni suo progetto.