Marina Ripa di Meana rivive in questi giorni in una mostra dedicata ai suoi cappelli. Proprio il cappello, accessorio di grande fascino e seduzione, elemento iconico nel guardaroba femminile in grado di enfatizzare una mise ed esaltarla allo stesso tempo. Il copricapo è stato fin da sempre un elemento complesso e ricco di significati simbolici; basti pensare alla Regina di Francia, Maria Antonietta, ed al suo “veliero” che le sovrastava il capo. Ed anche ai giorni nostri c’è chi è riuscito a farne componente di grande impatto nel proprio look. La compianta marchesa Marina Ripa di Meana, scomparsa purtroppo a causa di un brutto male lo scorso anno, aveva fatto della sua collezione di cappelli un tratto distintivo non solo del suo guardaroba, ma anche della propria personalità. Secondo una classifica stilata da Life America, Marina Ripa di Meana era considerata, alla fine degli anni 60, una delle cento donne più belle del mondo.
In effetti la sua bellezza era al di fuori del comune, ciò sicuramente era dovuto dalla sua personalità forte ed esuberante al tempo stesso. Marina vestiva Marina, la designer infatti aveva scelto se stessa come musa ispiratrice. La sua intera collezione di eccentrici ed originali cappellini andrà in mostra a Roma, dal 21 al 29 ottobre, presso la prestigiosa sede di Palazzo Lovatelli. L’esposizione, organizzata dalla casa d’aste di Bertolami Fine Arts dal titolo: “Fashion, Luxury, Gioielli, con una speciale sezione di cappelli di Marina Ripa di Meana“, proseguirà con un’asta battuta per l’occasione dal critico Vittorio Sgarbi, il 30 ottobre, ed il ricavato verrà devoluto alla Fondazione Umberto Veronesi, proprio per volontà dei figli di Marina: Lucrezia Lante della Rovere e Andrea Ripa di Meana. Il copricapo, accessorio simbolo della irriverente socialitè, ed una selezione di abiti indossati in momenti particolari della vita sociale della marchesa,saranno protagonisti di questo evento e riporteranno in vita quell’eccentricità ed ironia che da sempre ha contraddistinto la sua figura. Oltre ai modelli dei copricapi di Hermes, Philip Treacy e Comme des Garcon, non mancheranno quelli disegnati per lei dallo stilista Vittorio Camaiani, legato alla nobildonna da una forte e sincera amicizia. Il designer infatti ha reso i look della marchesa sempre originali ed eleganti sui red carpet del cinema di Venezia e di Roma. Fra i cappelli più particolari realizzati da Camaiani saranno presenti il modello “Goccia” della collezione dedicata a Magritte, e il “Terzo Occhio”, copricapo a spirale ispirato ad Escher, che fece scalpore al Festival del Cinema di Venezia nel 2015. Il cappello era per Marina, non solo un accessorio spiritoso, ma anche una sorta di corazza con cui affrontava le sue tante battaglie. Fra queste anche quelle più terribile: il cancro. Afferma Camaiani: ” Per Marina il cappello non era solo il simbolo della sua ironia e della sua personalità eccentrica. Era anche il veicolo per abbattere i pregiudizi e le convenzioni e per dire a tutti quelli che incontrava di non aver paura e di essere sempre se stessi. Conserverò sempre nel mio cuore la vitalità di Marina, i suoi consigli, e quella sua dolcezza che si vedeva meno appena si accendevano i riflettori. La sua semplicità nel ringraziare era unica, come quel suo messaggio lasciatomi in segreteria in atelier quando le donai il primo cappellino per il suo compleanno. Una semplicità che appartiene solo alle dive di un tempo”.