Ammetto. Sono in un periodo di confusione. E cerco nei libri, nei miei vagabondaggi mattutini senza meta, negli aforismi, nelle fotografie, nei quadri e disegni un qualcosa che mi faccia finalmente fare quel passo in avanti verso la nuova me che ho deciso di essere e che al momento un po’ mi spaventa perché diversa. Potrei dire che un libro, regalatomi da una mia amica forse più in confusione di me, ultimamente mi ha dato quel qualcosa in più che mi ha fatto riflettere: “La tentazione di essere felice” di Lorenzo Marone. La storia ruota intorno ad un settantenne vedovo che se ne frega degli altri e dei molti sogni cui ha chiuso la porta in faccia. Con la vita intrattiene pochi bilanci, per lo più improntati ad una feroce ironia, forse per il timore che non tornino, Fino a quando… “L’autore ci fa conquistare la leggerezza del difetto, la bellezza dell’inseguire i nostri sogni più che i sogni, la consapevolezza che la nostra felicità dipende prima da noi, poi dal resto. Finito il libro, la vita la vuoi prendere a morsi” Il fatto quotidiano.
La frase giusta nel momento giusta nel posto giusto mi appare tra le pagine di questo libro che ora amo ed è lo schiaffo di cui avevo bisogno: Ti incateni a qualcosa o qualcuno, ogni volta che non scegli. Grazie Marone, di cuore. Perché la tua frase mi sta scuotendo dall’immobilità in cui ero caduta. E perché da pag 258 in poi tra tutti i mi piace elencati dal protagonista ormai anziano ci sono tanti mi piace della mia vita: “Mi piace essere spiritoso, non prendere troppo sul serio la vita, mi piace il profumo di cucinato che arriva da una finestra aperta, o la tenda d’estate che si scosta piano per far passare il vento. Mi piacciono i cani che per ascoltarti inclinano la testa, o una casa appena imbiancata. Mi piace quando un libro mi attende sul comodino. Mi piace l’odore dei bambini appena nato e il suono lontano di un pianoforte, infilare i piedi sotto la sabbia, i vetri appannati nelle giornate fredde, mi piace lo scoppiettio delle castagne sulla brace, la pasta fatta in casa, i mestoli di legno, il borbottio della caffettiera sul fuoco, i sassi levigati dal mare, sfilare uno spaghetto dall’acqua calda e addentarlo, i difetti, il granchio che fugge dall’incavo dello scoglio, quando un ricordo mi viene a trovare… Ah no, un ultimo mi piace ce l’ho. Mi piace chi combatte ogni giorno per essere felice“. Ve lo consiglio il libro, comico e cinico al punto giusto.