Due artiste originarie della Sardegna, entrambe laureate all’Accademia di Belle Arti di Firenze, città dove lavorano e vivono da quattro anni, sensibili al tema del riciclo, avviano un progetto di collaborazione artistica che prende il nome di LerènieS.
I loro sono gioielli/scultura di carta di rara bellezza. Ogni loro creazione è trattata, non come gioiello fine a se stesso e con il solo scopo di ornare il corpo, ma come scultura, al punto da portare le 2 ragazze alla decisione di scegliere la non riproducibilità e di porsiin questo senso – filosoficamente e intenzionalmente – pienamente concordi con l’ich et nunc benjaminiano. Ogni gioiello/scultura ha quindi una vita propria, ogni pezzo è legato intimamente all’immaginario cultuale nuragico e prenuragico (tombe dei giganti, maschere del carnevale, ecc.), rivisitato in chiave contemporanea. La scelta di rendere la carta (materiale nobile, per eccellenza leggero) pesante come la pietra è infatti un rimando alla forte cultura della loro terra, tanto forte da sopravvivere ancora (basti pensare che la Sardegna è una delle poche regioni d’Italia che conserva ancora gelosamente le proprie tradizioni), una cultura forte come l’ossidiana, pietra che forse più le rappresenta: di qui la scelta di prediligere il nero nel dar vita a gran parte delle loro creazioni. Strettamente legate alla loro terra vista dal suo interno, il loro linguaggio diviene così un mezzo di evocazione poetica atto ad avvicinare, ricordare e far conoscere le profonde radici dell’importante passato che li appartiene.