Loto Natif è un progetto che nasce nel 2007 a Roma dalla creatività di Giuditta Bevivino. Giuditta partecipa a varie collaborazioni artistiche in Italia e all’estero e nel 2010 viene pubblicata per Altaroma Altamoda nel numero zero della rivista A.I. Artigianal inteligence; attraverso l’associazione del gioiello contemporaneo partecipa a numerose esposizioni in tutta Italia e all’estero, riscuotendo un enorme successo a New York. Viene pubblicata in molti blog di moda e d’arte come “Frizzi Frizzi”- “Al femminile”- “Etzy”.
Concept: l’ultima collezione Loto Natif racconta una storia, che risponde in modo positivo alla curiosità del domani, all’incertezza di come le persone potrebbero reagire ad eventi che non conoscono, ad incidenti di percorso verosimili o meno. LotoNatif racconta il dopo! Dopo un verosimile o inverosimile incidente, mentre gli anelli d’argento sono rimasti inalterati, le collane e i bracciali si sono annodati con i vestiti, le giacche e hanno strappato lembi di seta e di pelle da magliette e cappotti. Si crea una nuova forma, una nuova bellezza, legata ad una nuova esistenza da sopravvissuti a qualche cosa. Come nelle opere di Cattlan, di Serrano, di Daniel Hirst o del primo Jamamoto, con la differenza della fiducia smisurata negli elementi che la compongono. Il concetto si lega all’aspettativa di un domani, in cui la realtà può essere altrettanto meravigliosa, unita però a quelli che sono i trascorsi. E’ così che una persona si reinventa e fa di una possibile catastrofe una forza. I materiali usati sono l’argento, l’argento bagnato nell’oro, la seta e la pelle. La preziosità degli elementi è una chiara metafora con gli elementi che compongono il carattere e l’animo umano; se questi sono di valore, nulla di negativo può accadere a chi possiede una grana sottile!
Giuditta Bevivino: nata a Roma il 2 Maggio del 1975, si laurea alla Sapienza in Sociologia e poi studia all’Istituto Italiano della Moda di Roma dove decide di dedicarsi al disegno di gioielli di alta bigiotteria per avere la possibilità di spaziare nell’uso di materiali diversi da quelli di ricerca ai più classici. Attualmente collabora con una affermata stilista di Chicago, Jessica Harris.