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Macro stellare nel mese di Ottobre

Museo d’Arte Contemporanea Roma, si fa in tre. Venerdì 5 ottobre 2012, presentando la mostra che fino al 13 gennaio 2013 celebra il centenario della nascita di Giulio Turcato, ha aperto i propri spazi all’esplorazione sul lavoro che stanno svolgendo i suoi artisti in residenza e ridefinito il panorama visibile dalla terrazza.

 

STELLARE, titolo della rassegna dedicata a Turcato, concentra le proprie ricerche sul ventennio 1950 – 1975, anni in cui l’artista mantovano ha maturato il proprio linguaggio espressivo, trovando quella dimensione originale che l’ha reso tanto apprezzato quanto immediatamente riconoscibile. Dall’opera scelta in apertura, Comizio, inizia un percorso in cui la percezione di allontanamento dall’espressionismo delle avanguardie si fa via via più marcato, fino ad arrivare a quella forma astratta, come nell’opera Porta (1973), e un po’ congelata con cui costantemente Turcato rappresenterà il vissuto. Quel che scorre fra questi due momenti temporali è tutta la sperimentazione sui materiali – sabbia sulle tele e gommapiuma in alcune piccole sculture che riproducono un’immaginifica superficie lunare, per citarne alcuni – che è alla base delle elaborazioni contemporanee dell’arte. Divertente l’idea di disporre dentro a ordinati cassetti, che ciascun visitatore è libero di aprire, una nutrita documentazione costituita da fotografie, disegni, lettere, estratti da periodici e cataloghi provenienti dall’Archivio Giulio Turcato. Vera perla, un video-documentario datato 1986 dedicato all’artista. La mostra è a cura di Benedetta Carpi De Resmini e Martina Caruso.

 

Il passaggio a STUDIO IN PROGRESS, una delle tappe del programma Artisti in residenza avviato dal MACRO nel gennaio 2012, ha tutta la carica di un appuntamento al buio: primo contatto fra il lavoro dei residenti e il pubblico fa sorgere più di una domanda sulla connessione fra questi e il museo agli occhi dei visitatori. L’auspicio è che la concettualità di ognuno vada oltre il progetto e si materializzi in qualcosa di più di una ricerca per i posteri.

 

URBAN ARENA #2, spinge il MACRO a ridefinire il proprio rapporto con l’intero quartiere in cui si trova. Lo street artist Ozmo, con Voi valete più di molti passeri!, rielabora in chiave contemporanea un tema caro alla satira dei secoli passati, del XIX in particolare, sviluppando un gigantesco murale sulla facciata laterale del palazzo che guarda la terrazza. La piramide sociale, non molto diversa rispetto a quelle già viste, cambia qui in dimensioni e in carica grottesca; quello che colpisce di più è la monumentalità delle figure attraversate da un tratto a metà fra il cartoon americano e la grafica di strada.

 

Marco Brambilla, artista e regista canadese di origini italiane, con la grande proiezione Evolution (Megaplex), combina sequenze  e immagini tratte da pellicole del cinema classico ed epico hollywoodiano per illustrare la storia del genere umano. L’effetto più divertente e forse involontario è dato dai visitatori che hanno interagito con l’opera salendo e scendendo dalle scale della terrazza: la prospettiva li ha trasformati in comparse in entrata e uscita dalla folla di immagini generata dalla pellicola.

 

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