“MAI +++“: un incontro speciale, stasera alle ore 18:30, in occasione della Giornata nazionale contro la violenza sulle donne, fortemente voluto da Roberta Cima, con il patrocinio del Comune di Roma, ed organizzato presso SpazioCima, in via Ombrone 9, a Roma. Le responsabili dall’Associazione Differenza Donna e di Ad Spem, Associazione Donatori Sangue Problemi Ematologici, si incontrano per raccontare la violenza femminile. Ad arricchire l’appuntamento anche una performance speciale, “Non casca mica il mondo”, di Silvia Mattioli, Eda Özbakay ed Index, per far rivivere l’inquietudine di chi ha sperimentato l’orrore. Tra le opere esposte per l’occasione, anche quella dell’artista Giusy Lauriola con la sua opera dedicata all’evento, “Via da quelle sponde”, 100×60 cm, in tecnica mista su tela e plexiglass. Roberto Di Costanzo, invece, propone “Amore fragile”, 50×70 cm, inchiostro di china.
CHI SONO LE VITTIME – A Roma sono due gli sportelli “rosa”, gestiti dall’Associazione Differenza Donna: 150 i casi denunciati ogni anno nella Capitale, quasi un caso ogni due giorni. Le donne che accedono al Pronto Soccorso dichiarano principalmente di essere vittime di violenza domestica e di stupro. Sono spesso accompagnate dai loro figli, anche loro altrettanto vittime. La denuncia non avviene mai al primo episodio, ma dopo reiterati casi di violenza, fisica e psicologica. A prevalere, tra quelli raccontati, soprattutto i casi di violenza domestica da parte del coniuge o dell’ex coniuge, con bambini generalmente vittime di violenza assistita. Molti anche i casi di violenze sessuali e di stalking. Una violenza che non conosce fasce più interessate rispetto ad altre, ma che colpisce trasversalmente. “La violenza non ha età, né fascia economica, né cultura”, spiegano i responsabili del progetto.
LA PERFORMANCE – “Non casca mica il mondo” è una riflessione sulla violenza, in particolare su quella subita dalle donne. L’artista spinge lo spettatore in un terreno poco rassicurante, dove non ci sono punti di riferimento per cosi dire “ufficiali”. Lo spettatore dovrà sentirsi disarmato e nello stesso tempo libero per affrontare il racconto della violenza, non rimuoverla ma metaforicamente subirla. Solo così, nello scuotimento emotivo e sensoriale, può esserci liberazione. “Non casca mica il mondo” è proprio quel quotidiano a cui siamo abituati, ormai quasi narcotizzati, sminuendo la violenza fino a negarla o addirittura a restarne indifferenti . Le vittime e i carnefici necessitano di una narrazione affinché escano entrambi allo scoperto. E’ nel torbido, nell’oscuro disagio che la negazione trova il nascondiglio per germinare l’indifferenza. La catarsi è nella confessione, nel racconto stesso della violenza. Con la collaborazione degli Index, direttamente da Londra, con la musica e il video “Crash Course”.