Malena Mazza torna al MIA, la fiera internazionale della fotografia, con una nuova collezione di foto realizzate per l’occasione. Il soggetto quello a lei caro, la donna che tanto ha rappresentato in passato ma che qui mostra in una chiave nuova e inusitata. “Da sempre evito di parlare del male perché sparisca, perché si annulli, ma così non è. L’ignoranza, il potere e la brutalità si mostrano attraverso la violenza gratuita contro la diversità, la fragilità, il sentimento. La violenza del maschio sulla femmina come espressione esemplare più bassa e vile di violenza. Chi subisce violenza è segnato anche nell’anima e quelle ferite vorrei mostrare. Ferite profonde che condizionano la vite di molti e per sempre. Mostro anime ferite non come trofeo vittorioso della violenza ma testimonianza indelebile di rinascita”. La donna viene infatti mostrata come vittima di violenza fisica, psicologica, di attenzioni perverse e vessanti, vittima della violenza maschile che Malena considera una tra le forme più basse e vili di aggressività tra esseri umani. Mai ha voluto trattare la violenza in passato, come ci fa sapere, nella speranza di esorcizzarla, ma violenza e femminicidio esistono e vanno rappresentati e Malena lo fa a modo suo. Infatti la donna aggredita e abusata di Malena Mazza rimane una donna fiera, integra, che certo porta i segni dell’abuso, ma solo sulla superficie perché una donna non si può mai umiliare secondo l’ artista. Le sue donne sono quindi intatte nella fierezza, nella grazia, nell’individualità, nella bellezza, nella purezza dell’animo, nel sentimento, nella gioia di vivere, sempre eteree quasi di altri mondi come solo Malena le sa rendere. Una donna che rinasce tale e quale perché non muore mai perché è forza intangibile, non scalfibile nemmeno dalla violenza più abbietta. Così infatti sono mostrate le donne di Malena, inalterate, sia quando sono vittime sia quando non lo sono, sempre loro stesse, perché è donna inattacabile quella di Malena Mazza. La forza del soggetto contrasta con i colori e le luci tipiche di Malena che vanno dall’etereo ed evanescente del pastello ai forti contrasti di colori primari. L’impostazione del soggetto e l’uso di pochi accessori producono forti emozioni, dall’attrazione magnetica e comunicativa, al disagio, da cui presto ci si riprende nel vedere che la donna e’ ancora donna e il male non l’ha cambiata. Foto belle le sue al di là dell’argomento trattato, senza dimenticare l’importanza dell’estetica nella comunicazione dell’immagine. Malena Mazza tratta con successo un argomento difficile e spinoso in un modo assolutamente originale e riuscito. Da vedere assolutamente.
Info: http://www.miafair.it/milano/