MAshRome Film Fest, appuntamento imperdibile per i creativi digitali, per i fan dell’analogico che hanno voglia di mettersi in discussione e per tutti quelli che credono nel continuo rinnovamento dell’arte, torna a Roma dall’8 all’11 maggio e la trasforma in fabbrica di idee. L’Aranciera di San Sisto, MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Roma, la Reale Accademia di Spagna e l’Istituto Cervantes, aprono i loro spazi al densissimo calendario di eventi di MRFF. Alla sua seconda edizione, il festival esplora e accoglie opere frutto di nuove scelte capaci di avviare processi di rinnovamento, di crescita, di maturazione, di evoluzione del linguaggio cinematografico. Nove categorie per orientarsi fra le tendenze in corso e quelle che verranno. Video puramente narrativi che convivono con esperienze di regia al limite dell’ultra tecnologico; episodi pilota per web series insieme a documentari e remix di immagini digitali: Mash Prime, Experimental, Remix, Lyrical, Music,Web series, Animation, Documentary, Commercial. Anche quest’anno sarà premiata l’opera che meglio esprime i nuovi linguaggi audiovisivi della contemporaneità. I quattro premi assegnati dalla giuria – Best prime, Best experimental/remix, Special mash e Best mash doc – di concerto con lo spirito internazionale del festival, non sono solo riconoscimenti in denaro, ma anche possibilità di distribuzioni indipendenti e pubblicazioni di interviste e videointerviste. Un’annotazione per i più scettici: il mash up, non è un’invenzione 2.0 ma parte della storia dell’uomo: prima era commistione di linguaggi e contaminazione di stili (si pensi all’Ellenismo e all’arte egizio-romana, per citare due esempi fra i più antichi), nel ʼ900 si è codificato grazie al cinema impressionista francese e a quello astratto tedesco, oltre che con l’opera di Marcel Duchamp, e oggi non è altro che specchio della società in cui viviamo. Roma, che addirittura contiene uno Stato fra le sue mura, non può che essere la città simbolo del mash up. Che ci viviate o siate solo di passaggio, tenete d’occhio questo festival, perché potrebbe parlare anche di voi.