Domani sarà l’ultimo giorno della MFW e, come ogni edizione a cui ho preso parte, non sono mancati spunti interessanti di riflessione. L’unica certezza che ho è che io non mi riconosco in questo sistema moda che obbliga ad essere sempre più sopra le righe per poter essere qualcuno. Più sei “strano” e più esisti, più like hai e più sei invitato, fotografato, amato, coccolato, ricercato. Aiuto! La mia fortuna è che io non appartengo a questo ambito e posso scrivere liberamente di quanto accade. Sono una privilegiata mi viene da dire. Sapete cosa mi ricorderò di questa MFW? Sopra ogni cosa mi verrà sempre in mente Gucci e la sua macabra sfilata (in sottofondo lo Stabat Mater mescolato ai bip dei macchinari delle sale operatorie) a cui è seguita la polemica di Giorgio Armani: “Uno può fare ciò che vuole ma, se metto in pedana una testa, sotto un braccio, mozzata, siamo al limite e io non sto a questo gioco, mi tolgo da questo gioco. Non vorrei neanche che i miei guardassero ciò che hanno fatto gli altri. Se quello che fanno gli altri è questo, meglio che stiamo a casa nostra“. Io sto come Armani.
Al secondo posto impossibile non citare Moncler Genius. Ogni progetto di Moncler Genius è identificato da un numero. I numeri non creano una gerarchia, ma si integrano nello stesso insieme, il Moncler Genius Building. Tra gli 8 designer Pierpaolo Piccioli: lo stilista ha spogliato il classico piumino Moncler per raggiungere la sua forma più chiara, seguendo l’idea che la purezza si raggiunge quando la forma riflette l’essenza. La sua interpretazione della funzionalità ha la forza della couture.
Coloratissima e ispirata a un viaggio ai tropici, la capsule collection P/E 2018 di Cromia è stata presentata il 20 febbraio, durante la MFW ed è firmata da Peech by Amedeo Piccione, giovane designer di origini siciliane.
A Monica Vitti il tributo di Elisabetta Franchi. In lei convergono carisma, grande fascino e un’intelligenza viva, capace di parlare con leggerezza lasciando trapelare una profondità di spirito che le è propria. Una palette vivace e variegata è il punto forte della collezione: un’esplosione di colori ricchi crea combinazioni di grande impatto su abiti e accessori.
E infine un applauso vero e sincero va a Lisa Anderlini e al suo brand LĀU vincitrice del premio Ramponi, bando che ha lo scopo di valorizzare e dare visibilità all’operato di professionisti emergenti nel campo del design di abbigliamento moda e accessori donna, che si contraddistinguano nel loro lavoro per ricerca e progettualità.
Trovo giusto chiudere con una frase da dedicare a qualcuno di Voi: Ogni volta che iniziamo a pensare di essere il centro dell’universo, l’universo si gira e dice con un’aria leggermente distratta: “Mi dispiace. Può ripetermi di nuovo il suo nome?” (Margaret Maron).
Ph. Corriere.it e Reuters