“Adoro fantasticare sulle possibilità che la vita ci offre. L’arcobaleno è simbolo che, passato l’uragano, appare inaspettatamente, ma solo quando non lo cerchi avidamente, come da bambini. Io lo cerco sempre… Il tema della mia prima collezione è l’arcobaleno che si apre in una miriade di colori proprio come il plissè. L’idea della collezione è nata, lì per lì, pensando in positivo, come spero tutto il mondo faccia.” Patrizia Reggiani Gucci
“La più Gucci di tutti”, la donna che fece uccidere nel ’95 il marito Maurizio, ha presentato, durante la Milano Fashion Week, unacapsule di bors e bijoux, realizzata in collaborazione con Bozart, maison milanese del bijoux nata nel 1956 e oggi guidata da Maurizio Manca, erede del fondatore. “Bozart by Patrizia Reggiani Gucci”, questo il nome della capsule, è la trasposizione in accessori di un’identità, quella della sua creatrice appunto, che, in seno al progetto strategico denominato To.Be.Bag lanciato da Bozart con l’iconica “Bizarre”, incarna la prima donna Soggetto che crea l’accessorio nella consapevolezza del proprio gusto, della propria storia e del proprio carattere. Autostilismo, si può definire. Ed è proprio questo che Bozart cercava.