Sin da piccoli si resta sempre affascinati dai labirinti. Un po’ per Alice e il suo folle Paese delle meraviglie, un po’, e questo riguarda la generazione anni ’80, per David Bowie e Jennifer Connelly nel film Labyrinth. Come la protagonista di Lewis Carroll cade dentro il tronco di un albero e comincia il suo viaggio onirico, così un visitatore del Chiostro del Bramante, a Roma, viene trasportato in un mondo colorato e illusionistico con la mostra Enjoy. L’arte incontra il divertimento dal 23 settembre al 25 febbraio.
Si parte con l’incanto di The Centrifugal Soul il gigantesco zootropio, dispositivo ottico di immagini in movimento, a tema naturalistico di Matt Collishaw. Tra il chiudersi e lo schiudersi dei fiori e il ballo degli uccellini dell’installazione, si passa alle sale successive fino a restare invischiati nel labirinto infinito di specchi di Leandro Erlich.
Un gioco dove chi narcisisticamente indugia ad ammirarsi è perduto. Superato questo ostacolo, ecco che si cade sotto lo sguardo indiscreto degli occhi giganti di Tony Ousler. Meglio fuggire al piano superiore accompagnati dal fragoroso suono della Risata continua (D’Io) di Gino De Dominicis. E qui la prospettiva non ha più regole grazie al cappello gigante di Erwin Wurn, l’enorme torta di Hans Op De Beeck e la mega poltrona a pois dello Studio 65, astuta trappola per una sosta prima della fine della visita. Tirando le somme Enjoy è un momento per scoprirsi ancora un po’ bambini senza trascurare l’aspetto culturale che si va cercando oggigiorno. Ma del resto “la dimensione del piacere, del gioco, del divertimento, dell’eccesso sono sempre state componenti centrali dell’Arte”, parola di Danilo Eccher, curatore della mostra.