Promossa da ProEvent insieme all’Ambasciata di Romania in Italia e all’Accademia di Romania a Roma – con il sostegno del Ministero Affari Esteri-Dipartimento Politiche per le Relazioni con i Romeni all’Estero e dell’Istituto Culturale Romeno –Procult Cinema Festival è nato per favorire la costruzione di una memoria collettiva, dedicando particolare attenzione alle opere che raccontano aspetti sociali, ambientali, politici e culturali della comunità rumena, per creare un luogo di comunicazione e di dialogo tra i due paesi attraverso il cinema. La rassegna propone un viaggio nell’universo creativo rumeno alla scoperta del suo cinema ed è un’occasione di incontro con gli artisti rumeni ospiti. Quest’anno il Festival avrà luogo presso l’Accademia di Romania, l’Istitut Français e la Casa del Cinema. Il calendario prevede una “cinque giorni” densa di appuntamenti ad ingresso gratuito: eventi, proiezioni in lingua originale con sottotitoli in italiano, conferenze e dibattiti con i registi dei film presentati. Questo il programma: Mercoledì 23 novembre 2016 aprirà il Festival, presso l’Accademia di Romania, la proiezione del documentario “Il Tramonto degli Orafi” di Cristina Onacea, un focus sull’ultima generazione di orafi attraverso cinquemila anni di storia nelle miniere delle montagne Apuseni, tra tradizione e leggenda, archeologia ed ambiente. Alle 19:30 sarà la volta del lungometraggio “Live” di Vlad Păunescu, film che racconta la vicenda di Emma, conduttrice di un popolare show d’inchieste investigative, la cui vita sarà stravolta da un caso che la scaglierà nel vortice di uno scandalo politico | Giovedì 24 novembre alle 20:00 – presso l’Istitut Français, a Roma (Largo Toniolo 20/22, tra Piazza Navona e Pantheon) – sarà proiettato “Il Concerto” di Radu Mihăileanu, film che vanta 6 Nomination Cesar nel 2009 e 4 Premi Gopo per la migliore sceneggiatura, fotografia e colonna sonora. La storia è quella di un ex direttore d’orchestra che – licenziato trent’anni prima dal regime di Brežnev perché rifiutatosi di espellere i suoi musicisti ebrei – ruba un invito per suonare al Théȃtre du Chȃtelet di Parigi, riunisce i componenti della sua vecchia orchestra e li conduce sul palcoscenico francese sotto mentite spoglie. | Venerdì 25 novembre, presso l’Accademia di Romania si terrà la serata dedicata al Maestro Horaţiu Mălăele, noto attore, regista, sceneggiatore, grafico e caricaturista romeno, protagonista di decine di spettacoli teatrali e film. Alle 19:30 sarà proiettato il lungometraggio da lui diretto “Le Nozze Mute”, film sull’assurdità della Storia e su come il destino individuale possa essere stravolto dalla cecità collettiva: è il 5 marzo 1953 e Mara e Iancu stanno celebrando il loro matrimonio quando – nel bel mezzo delle nozze – viene annunciata la morte di Stalin. Alle ore 20:30, dopo la proiezione del film, Horaţiu Mălăele si esibirà nel monologo “Sono cieco” e a fine serata presenterà la sua mostra di caricature, visitabile negli spazi dell’Accademia. | Sabato 26 novembre la Manifestazione si sposterà presso la Casa del Cinema di Roma – Largo Marcello Mastroianni, 1 – ed il pomeriggio inizierà alle 15:30 con il dibattito: “Collaborazioni cinematografiche e produzioni Italo-Rumene”. I relatori presenti in sala saranno i registi Vlad Păunescu, Horaţiu Mălăele, Nae Caranfil, Antonio Palumbo e lo sceneggiatore Marco Bonini. Modererà il dibattito l’attore Marius Bizău, testimonial del Procult Film Festival. A seguire, dalle 18:00, saranno proiettati tre cortometraggi: con “Un’altra strada” Andrei Robert Popa ci fa vivere le paure di una ragazza tormentata dai suoi possibili problemi di salute; “Meda” di Emanuel Pȃrvu ci svela le contraddizioni dei servizi sociali rumeni, Sistema in cui mentre individui senza scrupoli sono accusati di adottare bambini per incassare il sussidio statale, Meda deve tornare in orfanotrofio. L’esilarante “Perché io?” di Dan Chişu racconta invece la trovata estrema di tre registi esordienti che, pur non avendo chances per “sfondare” nel mondo dello spettacolo, non si danno per vinti. Alle ore 18:45 sarà proiettato il documentario “Romania: Quattro Patrie” di Alexandru Solomon, che vanta come protagonisti quattro scrittori romeni di generazioni e stili differenti i quali – attraverso le loro esperienze di vita – compongono un affresco complesso e sorprendente. Quattro geografie soggettive prendono vita dalle parole di Norman Manea, Gabriela Adameșteanu, Mircea Cărtărescu e Florin Lăzăresc, sovrapponendosi per disegnare la cartina di un Paese che cerca ancora il suo posto nel mondo. Alle 20:00 chiuderà la giornata la proiezione del lungometraggio “Filantropica” di Nae Caranfil con le disavventure di un professore di liceo che per amore s’avventurerà nel mondo della mafia e dei mendicanti alla ricerca di fonti di guadagno integrative | La settima edizione del Procult Film Festival si chiuderà domenica 27 novembre, presso la Casa del Cinema. Alle 16:30 il lungometraggio “Il Cappello Fatale” di Adrian Munteanu ci farà vivere un’avventura magica, ricca di colpi di scena e sotto il segno del “doppio”: due gemelle, Maria e Aurelia, due chiavi e due rose rosse, ricevute in dono da una zingara. Alle 19:00 sarà proiettato il cortometraggio “Megatron” di Marian Crişan, vincitore della Palme d’Or al Festival del Film di Cannes nel 2008, storia di un bambino che – nel giorno del suo compleanno – vuole trascorrere la giornata da McDonald’s con entrambi i genitori divorziati; a seguire il cortometraggio “Il Miscelatore” di Liviu Săndulescu che racconta una vicenda di comune inquinamento acustico: in un quartiere di Bucarest, con la comparsa di un cantiere, rumori molesti disturbano i residenti giorno e notte, così per contrastarli un uomo troverà un’insolita forma di protesta. Alle 19:30 il documentario “MoJo – Mobile Journalism” del progetto TVR Cluj presenta un nuovo tipo di giornalista: il “MoJo”, ovvero un giornalista che utilizza lo smartphone per registrare, editare, condividere foto, testi, video e trasmetterli in diretta utilizzando Skype o Google+. Alle 20:15 chiude la rassegna “Kyra Kyralina” di Dan Pita, film – dall’adattamento del romanzo di Panait Istrati – con un’atmosfera orientale che narra le peripezie di due belle e misteriose donne, madre e figlia. Chiude la cerimonia di premiazione.