Può una canzone rappresentare così bene ciò che per me ha significato il 2016? Si amici. Non l’avrei mai detto, ma la risposta è si. Incredibile a dirsi, le parole che avrei voluto usare per raccontare un anno pieno di enormi cambiamenti (personali e professionali) me le ha regalate Marco Mengoni con la sua “Ti ho voluto bene veramente“. Quando l’ho ascoltata la prima volta, ho pensato di dedicarla, ingenuamente, ad una persona che per me ha significato tanto e che ha contribuito, con la sua presenza/assenza, a rendermi una persona migliore. Poi, più l’ascoltavo e più mi allontanavo da questa idea. Non era dedicata a Mr C. questa canzone, ma a me, alla vecchia me a cui ho, un po la volta, detto addio quest’anno. Non sono stata sempre una “bella persona”, ma credetemi, almeno ho provato ad esserlo sforzandomi sempre di essere coerente con me stessa e con quello che pensavo. Sono caduta, ma mi sono rialzata sempre. A volte con fatica, certo, ma ce l’ho fatta.
Così sono partito per un lungo viaggio / Lontano dagli errori e dagli sbagli che ho commesso / Ho visitato luoghi / Per non doverti rivedere / E più mi allontanavo / E più sentivo di star bene / E nevicava molto / Però /Io camminavo / A volte ho acceso un fuoco per il freddo e ti pensavo / Sognando ad occhi aperti / Sul ponte di un traghetto / Credevo di vedere dentro il mare / Il tuo riflesso / Le luci dentro al porto / Sembravano lontane / Ed io che mi sentivo / Felice di approdare / E mi cambiava il volto / La barba mi cresceva / Trascorsi giorni interi senza dire una parola / E quanto avrei voluto in quell’istante che / Ci fossi / Perché ti voglio bene veramente / E non esiste un luogo dove non mi torni in mente / Avrei voluto averti veramente / E non sentirmi dire / Che non posso farci niente / Avrei trovato molte più risposte / Se avessi chiesto a te / Ma non fa niente / Non posso farlo ora che sei così lontana / Mi sentirei di dirti / Che il viaggio cambia un uomo / E il punto di partenza / Sembra ormai così lontano / La meta non è un posto / Ma è quello che proviamo / E non sappiamo dove / Nè quando ci arriviamo / Trascorsi giorni interi senza dire una parola / Credevo che fossi davvero lontana / Sapessimo prima di quando partiamo / Che il senso del viaggio é la meta e il richiamo / Perché ti voglio bene veramente / E non esiste un luogo dove non mi torni in mente / Avrei voluto averti veramente / E non sentirmi dire che non posso farci niente / Avrei trovato molte piú risposte / Se avessi chiesto a te / Ma non fa niente / Non posso farlo ora / Che sei cosí lontana / Non posso farlo ora
Ringrazio il 2016 per avermi fatto capire l’importanza dell’amicizia. L’anno che oggi sta per chiudersi mi regalato nuovi amici (Federica S., Simona O., Gianpaolo G., Fabio M., Stefano D., Roberto D., Lorenzo L., Federico P., Serena M., Auro C., Luigi U., Giulia N., Francesca L., Marco T., Patrizio D., Christian B., Francesco S., Ludovico P.) e ha consolidato vecchie amicizie (Salvatore I., Nino, Giuseppe T., Giuseppe D., Francesca A., Sabina C., Carlo T., Alessandra C., Andrea R., Lucia P., Manuele M., Cristina A., Selene O., Raffaella L., Floriana S., Monica S., Elena P., Giorgio M., Germana C., Roberta M., Antonio M., Emanuela R., Simone A., Giordano, Rossano G., Odile, Veronica T., Vincenzo I., Raffaella L., Marco C., Valeria O., Cristel C., Maria Katia D.). Ad ognuno di Voi grazie per esserci stato per me, per aver creduto in me. Grazie 2016, benvenuto 2017.
Ps. Una dedica a parte va a Giuseppe di Tommaso: “Non mi sono mai sentita sola o sbagliata da che ti conosco. Ti voglio bene”. Tu, amico mio, sai perché.