Io sono tra i tantissimi che domani non potranno festeggiare la Festa del papà, che non potranno dire “Ti voglio bene papà”. Potrò solo pensarlo o sussurrarlo mentre guarderò di sfuggita una sua foto custodita con cura a casa mia e pensare a quante volte sono stata così stupida da non dirglielo quando potevo. Io sono stata fortunata ad avere un papà come il mio sapete? Quanta energia, quanto carattere, quanta forza, quanto “fuoco” in quel piccoletto! Mi manchi papà. Questo mi permetto di scriverlo ora che non posso più dirglielo. Era la sua mano, piccola come la mia, che cercavo per non avere paura, per sentirmi più sicura. Avrei voluto dimostrargli, quando c’era e non ora che non ha più molto senso farlo, quanto io valessi. “Quindi?” era la sua riposta quando gli raccontavo qualcosa. E mi spingeva, con questo suo fare indifferente che mi faceva così incazzare, a migliorarmi per poter riuscire ad ottenere da lui un “Brava” che non mi ha mai detto. Pazienza o anche #stic… A lui, a quella persona che per tutta la vita ho cercato di emulare, dedico delle frasi estrapolate dalla nuova canzone di Giorgia “Come neve”:
… non è semplice non sentire il silenzio che c’è
Qui non è facile guardare il cielo stanotte
Perché quello che sono l’ho imparato da te
Tu che sei la risposta senza chiedere niente
Per le luci che hai acceso a incendiare l’inverno
Per avermi insegnato a cadere
Come neve…
Ti amerò per sempre papà. Sonia