Il Balletto di Roma, dopo aver presentato la sua nuova produzione We/Part a Londra, città in cui l’ha anche sviluppata in collaborazione con il Royal Ballet, si esibisce l’11 e il 12 ottobre per il pubblico romano al Teatro Brancaccio. Con l’intento di ampliare gli orizzonti culturali dell’ambiente coreografico italiano, We/Part è un vero e proprio percorso di indagine coreografica che il suo ideatore Paolo Mangiola ha inserito nel più ampio Innovation Unit Project. Fondendo insieme le esperienze della Compagnia romana a quelle del Royal Opera House, We/Part si interroga si interroga sul legame tra gli elementi della collettività e sulla possibilità del riconoscimento nella dinamica dell’incontro con l’altro. Il titolo della creazione è un gioco linguistico e filosofico in cui i termini we (noi) e part (parte/parti) si combinano semanticamente fino a sciogliersi in un unico senso. Se lo svolgimento dello scontro con l’altro retroagisce sull’identità del singolo, troveremo in questo schianto aspetti comuni e frammenti dell’io. E scopriremo, forse, di essere noi stessi “parte dell’altro” e l’altro “parte di noi”.
L’autenticità dell’atto e l’essenzialità della rappresentazione si riassumono in un mix di quadri che rimandano la mente al cinema neorealista e fondono in uno scambio continuo diversi linguaggi coreografici, musicali sonori e visivi. Tra le musiche originali del premiato compositore inglese Donal Sarsfield e le luci dell’apprezzata lighting designer Fabiana Piccioli (vincitrice nel 2013 del Knight of Illumination Award – Best Lighting for Dance) la danza risponderà al reale attraverso schizzi coreografici sovrapposti e sfumature di una contemporaneità in movimento.