Sono pie, ma all’occorrenza sanno trasformarsi in vere e proprie (s)pie. Sono le suore di (S)pie in missione che al teatro Martinitt vi faranno ridere a crepapelle, ma anche commuovere perché la loro missione, sebbene riesca a tirare fuori tutto il loro lato bislacco, è seria, anzi serissima. Ambientata a Phuket, in Thailandia, la commedia vede la missionaria Suor Maria, sostenuta dall’ingegner Peretti, ospitare tre sorelle venute dall’Italia per un convegno: Suor Ida, Suor Piera e la severa Madre Luisa. Chivi, una giovane del luogo, ha bisogno del loro aiuto: dove lavora come ballerina, al Devil’s house, viene in realtà sfruttata come prostituta e tenuta prigioniera. Le quattro suore vogliono aiutarla e si rendono conto che l’unico modo per salvare la giovane è sabotare il terribile racket dall’interno, trasformandosi appunto in spie, fingendosi prostitute. I rosari e i libri di preghiere vengono dunque sostituiti da tacchi a spillo e calze a rete, perché quando si ha a che fare con il male, le sole preghiere non sono sufficienti: è necessario scendere negli “Inferi”, sporcarsi le mani, rimboccarsi le maniche e all’occorrenza imparare qualche passo sexy di danza… Liberamente ispirata a un fatto di cronaca, (S)pie in missione chiude (oggi 2 giugno l’ultima replica) la stagione del Martinitt. Di Lorenzo Riopi e Tobia Rossi, diretta da Paola Galassi, la commedia vede in scena Ussi Alzati (suor Ida), Paola Giacometti (suor Maria), Monica Faggiani (madre Luisa), Alessandra Ierse (suor Piera) e Arturo di Tullio (ingegner Peretti).